Peccato di gola by Claudio Rolando

autore:Claudio Rolando [Rolando, Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, General
ISBN: 9788877075932
Google: KEB-zgEACAAJ
editore: Edizioni del Capricorno
pubblicato: 2021-08-15T13:36:15+00:00

Capitolo 16

Quattro chiacchiere con Felice

Quando la figura imponente del dottor Marri scomparve dietro la porta dello studio, Leo rimase immobile, con le dita strette attorno alla chiave, lo sguardo fisso su un punto indefinito oltre il cruscotto e la mente persa in un viavai di pensieri che ruotavano intorno a un punto di riferimento, una domanda che gli era sorta spontanea fin da quando era partito dalla cascina degli Ahlouvin: quale legame univa i tre morti?

Da ciò che ne sapeva, quel Lasshn o Lassehen, o come diavolo si chiamava, era uno che girava con una specie di piccolo banchetto appeso al collo, su cui esponeva la mercanzia, ma non gli era mai capitato di vederlo parlare a lungo con qualcuno, europeo o nordafricano che fosse. Quel tizio si piazzava in un angolo e lì rimaneva, una figura immobile, quasi trasparente dietro quella cassetta con gli oggetti colorati, e le uniche parole che pronunciava riguardavano il prezzo di ciò che vendeva.

Per la verità gli erano venuti in mente alcuni elementi comuni tra il marocchino e Giovanni, ma non facevano che allontanare quei due dal don.

«Due borderline», borbottò pensando a quelli che vivono ai margini della società, ognuno con regole proprie. Ne aveva conosciuti un buon numero e non sempre si manifestavano in modo così evidente, come Giovanni o il marocchino. A volte erano signori distinti o donne precise e curate, che usavano le quattro mura domestiche per crearsi un mondo speciale dal quale era esclusa ogni realtà, tranne quella che loro immaginavano. Gente in apparenza normale, ma che covava nell’animo una diffidenza, quasi una paura di intessere un vero rapporto con gli altri, come se anche solo la parola potesse contaminare il loro mondo, minarli dentro.

Don Barile era invece una persona normalissima, inserito nella comunità, amato e benvoluto da tutti, con una vasta rete di rapporti.

«Chissà se anche il marocchino frequentava la canonica?» mormorò, con le supposizioni che già precedevano le parole. Poi fermò i pensieri. Quello era un particolare da verificare e lo appuntò nella casella della memoria in cui già aveva sistemato due altre domande: se Giovanni e il marocchino si conoscevano, e se i cinquanta euro che don Franco aveva tenuto nel portafoglio erano destinati a Battista o a Severino.

E poi c’erano i luoghi in cui erano stati commessi i due ultimi omicidi: il cespuglieto a nordovest di Giaveno e quella cascina abbandonata, isolata nella campagna, erano posti ben diversi dalla canonica di Cette.

«E il modo…» bofonchiò spostando lo sguardo sulla chiave che spuntava tra le dita senza vederla.

Ecco, il modo era il punto su cui sentiva più forte la stonatura. Non era tanto la botta in testa con cui erano stati tramortiti Giovanni e il marocchino, quanto piuttosto il fatto che le loro gole erano state aperte senza che nessuno vi avesse frugato dentro. E poi, che fine avevano fatto la salsiccia che don Barile aveva addentato, ma non terminato, e la carta in cui era stata avvolta?

La mente turbinava e le palline del flipper che giravano

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